Schermi Riflessi di Armando Lostaglio: STIGE film lucano al Festival Sguardi Altrove di Milano
Stige è il film lucano presente nel cartellone del prestigioso FilmFestival Sguardi Altrove di Milano, giunto alla 29^ edizione, in programma all’Anteo dal 10 al 15 maggio. L’opera è scritta e diretta da Amila Aliani, regista lucana di formazione europea. E’ un film indipendente, contro la violenza di genere, prodotto da CineClub “Vittorio De Sica” – Cinit, Kaled e BasilicataCinema e distribuito da Amazon Prime Video.
E rientra a pieno nella filosofia del Filmfestival milanese ideato e diretto da Patrizia Rappazzo, dedicato alle opere e ai linguaggi artistici con la regia di donne. In programma 80 opere provenienti da una trentina di Paesi, molti in anteprima, proiettati sia in presenza che su piattaforma. Madrina è Drusilla Foer.Ricco il programma: oltre 80 opere provenienti da una trentina di paesi, molti i titoli inediti, in anteprima italiana e internazionale. Stige porterà una ventata sperimentale. Girato a Matera e a Miglionico, il film nasce dal riconoscimento di sé stessi, con contenuti elaborati secondo la psicoanalisi, ed imprime un impatto significativo sulla mente dello spettatore mediante stimoli empatici. “Una storia che si sviluppa in una sorta di dopoguerra della psiche – sostiene la regista Amila Aliani - un occhio sul reale comportamento del cervello nei confronti della memoria. I ricordi, tratti da tre storie vere, vengono costruiti come un input sinestetico che fa emergere momenti vissuti, esonerati dalla raffigurazione diretta dell’attimo in cui si svolge la violenza”. Sono quasi tutti lucani gli attori, formatisi in diverse scuole artistiche: Giulia Weber, Chiara Lostaglio, Francesca Tataranni, Chiara Zaccaro, Giusi Zaccagnini, Cinzia Clemente, Nando Irene . Le musiche sono di Claudio Lay, Lomografici e Teta Mona mentre la cantante (in scena con una straordinaria performance) è Saba Mires. Le opere pittoriche inquadrate nel film sono di varie pittrici italiane. Stige è uno dei fiumi citati da Dante nella Divina Commedia. Essendo una storia circolare di crisi e violenza, rende bene cosa prova la protagonista, il suo labirinto e a tratti la visione diventa claustrofobica. I personaggi, pur essendo degli accenni pittorici anch’essi, prendono corpo e si addensano fino a trasmettere una grande carica di umanità. Il film, cui ha contribuito anche “Cantine del Notaio”, circuita anche in diverse rassegne e mostre soprattutto nelle scuole, con una prima visione nella Rassegna dell’IIS “Carlo Levi” di Rionero, “ De l’acerba e cruda diva” – Donne Cinema Basilicata , curata dal CineClub De Sica - Cinit
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