Da Giove al cocktail il passo è breve di Tony Micelotta
Compagnia della Stampa Massetti Rodella Editori, pagg.230, 2022)
Di Armando Lostaglio
E’ tempo di belle letture, l’estate ne concilia il bisogno. E può capitare un testo apparentemente leggero, e pur fresco nella sua agevolezza. La dedica introduttiva è esplicativa: A tutti coloro che amano vivere la vita oltre la quotidianità. L’astrologia nel bicchiere: qualcuno ci aveva mai pensato prima? E’ la prima domanda che viene in mente quando si ha in mano questo prezioso ed elegante libro dal titolo di per sé accattivante: Da Giove al cocktail il passo è breve.
L’autore è
Tony Micelotta, bolognese e giramondo in veste di Oste Tuareg
Internazionale. Nei suoi 45 anni di intenso quanto
entusiasmante lavoro fra un cocktail e un sorriso, ha
dispensato gentilezza al di qua del banco dei più prestigiosi
locali del mondo, partendo dalla sua Bologna e toccando
Torino, Roma e soprattutto Londra e Washington, Gardone
Riviera, Genova e in particolare il Lido di Venezia, nell’arabesco
Hotel Excelsior, cuore pulsante della Mostra del Cinema più
antica del mondo. Ma anche navi da crociera e locali esclusivi,
dove Tony ha avuto la possibilità di incontrare personalità della
cultura, elargendo la nobile arte della accoglienza. Molti gli
aneddoti che Micelotta narra in questo libro che è un bel
viaggio: attori (da Mastroianni a Stallone con i quali ha avuto
interscambi di cortesie), registi ed artisti, intellettuali e
personaggi del jet-set (come si dice in gergo), lasciando in
ciascuno di essi quel sorriso che non sa mai di ipocrita
apparenza. Tony sa narrare con garbo le sue esperienze,
avendo fatto della educazione e della cultura il suo credo
emancipato e palese. Questo libro (in veste doppia tradotto in
inglese, per il suo carattere global) mette dunque in
commistione l’arte del cocktail con l’astrologia, sua grande
passione, come lo sono i classici a partire da Cicerone. E’ stato
un verso del grande latino: “ l’amicizia è solida tra gli uguali ” a
farci percepire la sua assoluta profondità (in un nostro incontro
durante la Mostra del Cinema) e comprendere come quel
mestiere non sia soltanto un inventare e versare bevande ed
alcolici non invasivi, bensì è la capacità di tradurre in gestualità
uno stile che proviene dalla sua educazione e dalla raffinatezza
di ogni gesto. Se c’è una scena o un attore cui associare i gesti
di Tony, viene in mente Marcello Mastroianni in una scena del
film Oci ciornie di Nikita Mickalkov (1987) quando l’attore ha in
mano un vassoio di bicchieri e parla alla sua amata.
Figlio di un maestro di sartoria bolognese, Tony ha sempre
manifestato nel vestire un gusto tutto suo, da italiano
inconfondibile e per questo ammirato. Al suo fianco la compagna
Sandra, pure proveniente dall’arte della accoglienza. Nel testo ci
si imbatte in versi come: “ la qualità non è mai un incidente, ma è
sempre il risultato di uno sforzo intelligente ”, suggeritogli da un
docente di Oxford, John Ruskin.
A tradurre le sensazione del cocktail in termini astrologici è stata
la lezione di vita assunta da psicologi e viaggiatori dell’anima, e
soprattutto da Sandra Sponga, docente alla Libera Università di
Rovereto, attenta a cogliere nei segni dello zodiaco quanto di
profondo sappiano offrire, ben oltre il facile e talvolta inutile
“consumo” da rotocalco. Perché l’arte di leggere le stelle viene da
lontanissimo, dalle civiltà mesopotamiche. E Tony Micelotta ne
ha tratto, segno per segno, la capacità di elevare l’anima in un
sorso che eleva la mente e lo spirito, seguendo Giove e le sue
implicazioni interiori.
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