📰 SEGNALAZIONI: A Luciano Nardozza il Premio Lunezia 2022 - “Musicare i Poeti”
Il cantautore e chitarrista è il vincitore assoluto della sezione, con la sua versione pop de Il pianto della
scavatrice, opera di Pier Paolo Pasolini. Il brano è ascoltabile su YouTube
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solo l'amare,
solo il conoscere
conta,
non l'aver amato,
non l'aver conosciuto
che angoscia il vivere
di un consumato amore
l'anima non cresce più
Un inedito brano a firma Pier Paolo Pasolini e... Luciano Nardozza.
Le celebrazioni per i 100 anni dalla nascita del grande scrittore e
intellettuale del Novecento (1922-2022) raggiungono con il Premio
Lunezia anche la musica autorale , che dedica quest’anno la sezione
“Musicare i Poeti” proprio a Pasolini. Il vincitore assoluto della
categoria è il cantautore e musicista Luciano Nardozza , lucano di
adozione lombarda, che ha convinto la giuria di Aulla (Massa Carrara) con
la sua versione pop della prima parte de Il Pianto della Scavatrice,
poemetto raccolto nell’opera “Le ceneri di Gramsci” (1957).
L’arrangiamento scelto, nel solco della consuetudine compositiva di
Nardozza, fa largo uso di chitarre, voci sovrapposte e archi,
accompagnando le parole afflitte del poeta nell’attraversare il
paesaggio squallido , opprimente e degradato della periferia romana:
un paesaggio in cui la malinconia interiore si unisce alla critica per un
Paese che, modernizzandosi e allontanandosi dalle proprie radici
contadine, perde la propria umanità.
“ Il lavoro compositivo sull’opera di Pasolini è stato al tempo stesso molto
complesso e appagante, considerando che Il pianto della scavatrice non
nasceva come testo per una canzone – commenta Luciano Nardozza. Lo
sviluppo testuale presenta aspetti irregolari e una più esigua presenza di
rime e assonanze rispetto al mio tipico stile compositivo. A ciò si è
sopperito facendo proprio della metrica irregolare il punto di forza
della canzone , con accelerazioni e decelerazioni, momenti più densi e
più dilatati. L’elettronica questa volta è totalmente assente, per un
effetto finale del tutto ‘analogico’, che si allontana nettamente da quanto
sperimentato ad esempio nel mio ultimo lavoro discografico, il concept
album Ciò che non devi sapere.”
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